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lettura interpretata per bambini da 4 a 8 anni

C’era una volta, il paese di Fulminella, dove la vita era proprio bella. Il paese era abitato da maghi, fattucchieri, fate e streghe che lavoravano tutto il giorno creando strambe magie. Tra di loro vivevano la strega Naftalina, il Mago Azzurrino, la Fattucchiera Annarella e la Fatina Lucilla. La Fatina Lucilla, aveva un vestito azzurro, un cappello rosa e una bacchetta magica, grazie alla quale scaldava le sue pozioni magiche che preparava nel suo grande pentolone. A differenza delle altre fatine non aveva un paio di ali, eh si, l’affitto delle ali costava troppo e lei era molto, molto povera e non se le poteva permettere. Aveva deciso cosi di prendere una vecchia bicicletta verde. Da allora non si separò più da lei. Andava su e giù per le colline, poi veloce sui sentieri sterrati, e poi ancora, andava, andava… vicino a boschi e canali! Oh come si divertiva … con il sole in fronte!!! Nei suoi lunghi viaggi consegnava la sua pozione a chi ne aveva bisogno. Un giorno tornata a casa si accorse che qualcuno le aveva rubato la sua bacchetta magica! E adesso come avrebbe fatto a scaldare le sue pozioni magiche? Era la sua bacchetta che produceva l’energia necessaria. Pensa e ripensa… alla fine trovò una grande soluzione! 

 

Attraverso l’invenzione di una storia comprensibile ai più piccoli, vorremmo spiegare che è possibile usare fonti di energie alternative rispetto a quelle più diffuse. La protagonista del racconto, la fatina Lucilla, scopre che può produrre energia anche grazie alla sua bicicletta. Non è necessario quindi essere capaci di fare magie, tutti possiamo produrre, con la sola nostra fatica fisica, energia. Basta solo pedalare!

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